L’ultimo caso dell’ILVA di Taranto pone sotto la luce dei riflettori in maniera incontrovertibile e improcrastinabile il tema della riqualificazione delle grandi aree industriali nel nostro Paese. Spinti dalla necessità di ripensare il futuro di aree cresciute in modo ipertrofico alimentate dalla logica pre-industriale del dopoguerra e oggi alle prese con la coscienza post-industriale dell’intero pianeta, il progetto vuole offrire una modalità innovativa, economicamente e socialmente sostenibile, così come facilmente replicabile, di esistenza e valorizzazione delle suddette aree che come delle macchie evidenti e violente a questo stesso territorio dovrebbero essere riconsegnate e con esso armonizzarsi secondo nuovi linguaggi e modalità. È nel territorio di Priolo, adiacente a Siracusa, che ci si propone di lanciare la sfida del Turismo Industriale, ridisegnando il futuro del grande polo petrolchimico che a partire dalla fine degli anni ‘40 ha attirato potenti industrie e segnato in maniera determinante il futuro economico dell’area… ma anche quello sociale, culturale ed ambientale ad esso connesso.
Nel marzo 2012 la città di Siracusa è stata selezionata dalla Fondazione IBM per il prestigioso programma SMART CITY CHALLENGE. In 20 giorni 6 esperti internazionali hanno lavorato insieme alle istituzioni cittadine e agli attori del partenariato economico e sociale e proposto a Siracusa 6 raccomandazioni principali. Una di queste, forse la sfida maggiore, è quella che riguarda la “collaborazione per la trasformazione industriale”, e cioè forzare il ricongiungimento delle due anime divise di Siracusa: il Polo Petrolchimico, settore in lento declino sul quale la città ha prosperato negli ultimi 50 anni, e la vocazione storica, archeologica, monumentale, paesaggistica della Siracusa aspirante capitale Europea della cultura 2019 e già patrimonio Unesco dell’umanità.
Il Progetto ITI – Itinerari Turismo Industriale raccoglie la sfida e propone una serie di azioni e applicazioni che permetteranno di creare prima una visione poi un modello replicabile anche in altri contesti territoriali.
Abbiamo partecipato al bando “Che Fare” promosso dalla Fondazione Doppio Zero e siamo stati selezionati tra oltre 500 progetti e ci siamo classificati ottavi 😦 raccogliendo oltre 2mila voti!
Adesso siamo ancora più determinati a proseguire questo percorso collaborativo che ci sta insegnando un nuovo modo di lavorare e produrre.
E’ stato creato un WIKI, una piattaforma collaborativa che consente a chiunque interessato di cooperare on-line, inserendo idee, progetti, proposte, foto, video, statistiche, dati e commenti utili a creare una banca di informazioni aperte e fruibili per creare progetti di innovazione sociale e imprese sostenibili e pronte capaci di immaginare il futuro di Siracusa e del suo territorio.